La sigla DSA indica i disturbi specifici dell’apprendimento, un insieme di disturbi di origine neurobiologica che comportano difficoltà in alcune funzioni esercitate in particolare nell’età evolutiva, ma presenti per l’intera esistenza della persona. In particolare i DSA riguardano la capacità di fare calcoli, di leggere e di scrivere, che sono tipiche funzioni particolarmente messe alla prova nel contesto scolastico.

Con l’etichetta DSA si indicano:
dislessia, vale a dire un disturbo specifico nella lettura, si manifesta come difficoltà a decodificare un testo scritto.
discalculia, ovvero disturbo specifico dell’apprendimento riguardante le abilità numeriche e di calcolo.
disortografia, un disturbo della competenza nella scrittura, riguarda la sfera ortografica e fonografica.
disgrafia, vale a dire un disturbo che riguarda la scrittura ed interessa la competenza motoria, ossia l’abilità pratica di scrivere.
Queste condizioni si possono presentare singolarmente ma anche in compresenza, definita comorbilità.
DSA E SCUOLA
I disturbi specifici dell’apprendimento hanno un grande impatto sui percorsi individuali, influenzandone la direzione, già negli anni della scuola primaria. Una difficoltà trasversale alle materie infatti può produrre, oltre ad un rendimento al di sotto delle attese, anche importanti vissuti disfunzionali rispetto all’ambiente scolastico, che possono tradursi in scarsa autostima, comportamenti di ritiro, di opposizione o di rifiuto, vissuti di deflessione del tono umorale.
Da diversi anni si osserva uno sforzo per rendere, attraverso la formazione, meno inconsapevole maestri e professori per svolgere più adeguatamente il ruolo, molto complesso, di individuazione precoce delle difficoltà e di riflessione nella costruzione dei progetti personalizzati. Dalla legge 170/2010 in poi infatti è stato possibile attivare i PDP, vale a dire i Piani Didattici Personalizzati, per permettere, senza variare gli obiettivi didattici, di personalizzare il percorso attraverso cui lo studente, nel rispetto della specificità della sua condizione, potrà raggiungerli.
CERTIFICAZIONE DSA
La Regione Lazio (DGR 4 febbraio 2020 n.32), in accordo con l’Ufficio Scolastico Regionale per il Lazio, ha adottato le “Linee guida per la diagnosi e la certificazione dei Disturbi specifici dell’apprendimento (DSA) ai sensi della legge 8 ottobre 2010, n. 170 (Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico)“.

Gli alunni della scuola primaria che presentano difficoltà persistenti anche dopo il percorso di potenziamento didattico avviato per almeno 6 mesi, vedranno la loro situazione segnalata alla famiglia, con relazione scritta, su cui il pediatra di libera scelta valuterà un eventuale invio ai servizi sanitari individuati per la diagnosi e la certificazione di DSA.
Le famiglie hanno facoltà di scegliere tra:
- ENTI DEL SERVIZIO SANITARIO REGIONALE O STRUTTURE DEL PRIVATO ACCREDITATO (Tabella 1 e la Tabella 2) senza oneri per l’assistito oppure con ticket, ove previsto.
- I SOGGETTI PRIVATI (Tabella 3) con oneri a carico dell’assistito.
La Certificazione rilasciata può essere immediatamente esibita alla scuola per l’accesso alle misure dispensative e/o compensative.
I maggiorenni potranno chiedere la certificazione DSA, anche ai fini universitari ai sensi della circolare regionale (nota n. prot.705684 dell’8 settembre 2021), qualora in possesso di certificazioni pregresse, rilasciate dai servizi pubblici e privati accreditati e dai privati (allegato E DGR32/2020), sarà possibile rivolgersi al servizio che ha rilasciato la certificazione nei primi cicli di istruzione, per la conversione della stessa anche ai fini universitari (art.21-septies della legge 241/90). In assenza di certificazione pregressa, si può richiedere la certificazione ai servizi individuati dalla AASSLL e indicati nella Tabella 4.