Longevità

L’aumento della speranza di vita e l’esigenza di comprendere i cambiamenti correlati all’età stanno alimentando ampi studi sugli anziani, sulla loro esperienza di vita, sul loro benessere, sia nella condizioni di invecchiamento “normale”, sia in quelle caratterizzate da processi patologici.

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L’invecchiamento, come ogni altro aspetto della vita umana, non è soltanto un processo individuale, ma riguarda l’intera società nel suo insieme. Non tutti invecchiano allo stesso modo, in virtù della complessa interazioni tra fattori genetici, contestuali, relazionali e intrapersonali. Per promuovere il benessere nelle fasi successive a quella adulta è quindi indispensabili tenere in considerazione cornici ampie, meno focalizzate di approcci interessati solo al corpo o ai processi degenerativi.

Risultano centrali occasioni, come la Danzaterapiain cui possano coniugarsi un’attivazione corporea consapevole al piacere del movimento e del gioco in un contesto relazionale percepito come accogliente e non giudicante, tale da contrastare dinamiche di isolamento e riduzione della funzionalità. Ugualmente è possibile svolgere anche training su aspetti specifici del funzionamento cognitivo, sollecitando una ristrutturazione delle risorse mnestiche, attentive e linguistiche a partire da stimoli divertenti e in un contesto di gruppo.

Tradizionalmente l’invecchiamento è, a torto, considerato una fase di perdita, in cui le capacità possedute nell’età adulta sono inesorabilmente destinate a perdersi, mentre è possibile, con la corretta informazioni e adeguati stimoli, anche motivazionali, affrontare le fasi successive a quella adulta senza il timore di compromissioni funzionali, ma conoscendo meglio sé stessi e le proprie capacità.

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