Il mondo contemporaneo è ricco di relazioni e stimoli per pensare, lavorare, informarsi, divertirsi, ma spesso essi si rivelano sterili e poveri in termini di occasioni di crescita. Viviamo delle vite frenetiche; la società contemporanea definisce la condizione dell’adulto occidentale come quella di un essere sempre in forma e funzionale, benché rimbalzato tra impegni e responsabilità, preoccupato del domani e meno attento al presente, carico di timori e ansie e poco disponibile alla relazione e all’apertura.
Nel lavoro, in famiglia, nelle relazioni in generale spesso si sperimenta una condizione di insoddisfazione non definita, di scarsa vitalità, mancanza di spontaneità.
“Prima Danza. Poi Pensa. È l’ordine naturale delle cose.” In questa riflessione del poeta Samuel Backett trova espressione un disagio frequente rispetto al mondo contemporaneo, vissuto come poco autentico e con ristretti spazi ludici, di piacere e di relazione e, al tempo stesso, si trova l’indicazione per costruire momenti alternativi e fertili per il benessere.
Ritrovare un’esperienza spontanea, relazionale e autentica, meno mediata da convenzioni e ruoli e più vitale e corporea è un’aspettativa che da sempre il genere umano ha cercato nella danza.
La danza terapia, in particolare l’approccio Espressivo Relazionale, non è una lezione, né un ballo; si tratta di una disciplina appartenente alle arti terapie, basata su un sistema di metodi e giochi per attivare processi creativi e relazionali, a partire da stimoli artistici, finalizzati a promuovere la qualità di vita personale e la convivenza sociale.
Questa metodologia incontra le persone e i gruppi sul piano motorio e sensoriale, il più immediato e diretto, sviluppando il potenziale creativo del singolo e promuovendo la sua capacità di costruire benessere. Qualche cenno sulla storia, le origini, gli ambiti di applicazione di questo approccio è disponibile in questo breve articolo introduttivo. Non sono richieste competenze artistiche, né si tratta di lezioni in cui imparare sequenze o essere oggetto di giudizi.
Spesso si prevede l’utilizzo di materiali creativi, come amplificatori dell’esperienza dei partecipanti sul piano corporeo, ludico, estetico e relazionale.
Sono parti integranti dei laboratori selezioni di stimoli musicali e ritmici, attivatori di movimento, corpo e relazioni.
La danzaterapia può quindi dare a ciascuno l’occasione di introdurre flessibilità nella propria esperienza di vita e tendere, a partire dal corpo, adeguatamente riscaldato a introdotto nella giusta dimensione tonica, attraverso dimensioni personali di apertura e disponibilità verso le propria caratteristiche e dimensioni relazionali, a spazi di accoglienza delle propria e altrui unicità in un contesto ludico, di incontro e di benessere.
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