Photo Patrick Kovarik. AFP
Di fronte agli episodi di Parigi e alla tensione che è tornata, forte, ad attraversare il nostro quotidiano possono manifestarsi le difficoltà degli adulti a trattare questi temi con i più piccoli o con gli adolescenti. In un mondo globalizzato e in un cui i bambini hanno accesso a social network, internet e apparecchi televisivi, non è possibile immaginare di nascondere loro queste notizie, ritenute magari troppo allarmanti. D’altronde, anche qualora si cercasse di celare questi episodi, i giovani ne percepirebbero l’impatto nei gesti dei loro genitori, dei loro educatori, dei loro amici.
Saper accogliere i vissuti di chi sta crescendo a fronte di notizie tanto sconvolgenti diventa quindi essenziale per prevenire disagi e promuovere benessere.
Proprio nell’ottica di incrementare il benessere della comunità, si è deciso di cambiare il tema del prossimo appuntamento gratuito XY, dando spazio a un incontro rivolto a genitori e insegnanti dedicato a come gestire le emozioni dei più piccoli dopo un evento grave e sconvolgente.
Abbiamo cercato quindi di raccogliere indicazioni, di carattere generale e che andrebbero adattate, ad esempio rispetto all’età, rimandando però all’incontro di venerdì 27 novembre alle ore 18,00 per maggiore dettagli e informazioni o a un colloquio per cui è possibile contattarmi.
Non negare o tentare di nascondere una notizia grave e di grande portata.
I ragazzi, oltre ad avere ormai accesso a molteplici canali di informazione, intuiscono che qualcosa è capitato per i cambiamenti che, per quanto tentiamo di controllarci, ugualmente mostreremo nella relazione con loro. Mentire o nascondere la realtà inoltre non produrrà altro che un senso di minore fiducia nella figura genitoriale o educativa del ragazzo quando questo sarà messo al corrente della verità.
Non delegare la gestione dell’impatto emotivo di una notizia sconvolgente.
presi dalla propria ansia e dal timore, è possibile che le figure adulte facciano un passo indietro e lascino quanti sono ancora nelle fasi di sviluppo, non solo fisico, ma anche emotivo e cognitivo, a tentare di padroneggiare le proprie emozioni derivanti dall’impatto di una notizia inattesa e spaventosa.
Dare spazi di parola, di discussione, di disegno aiuterà il bambino o l’adolescente a esprimersi, a comunicare l’incomunicabile al genitore o agli insegnanti se questi saranno stati in grado di costruire per questi vissuti un ambiente, uno spazio fisico, emotivo, relazionale accogliente e dedicato.
Promuovere capacità di riflessione e di metacognizione.
Oltre a saper gestire le proprie emozioni, senza lasciare che la paura inneschi processi di terrore e le loro conseguenze che ci allontanano dalla moderazione, è necessario che le figure adulte si impegnino per attivare nei più piccoli e negli adolescenti percorsi di riflessione che mettano in evidenza l’eccezionalità di questi eventi drammatici, contenendo quindi l’ansia che ne deriva e sottolineando la maggioranza di dinamiche positive che, malgrado tutto, continuerà ad esserci.
Non bisogna negare l’ansia o la paura, solo riconoscendole sarà possibile inserirle in un contesto di vita positivo e in cui tutti potranno proseguire i percorsi di sviluppo, vivendo normalmente e rispettando gli altri. Queste brevi e generali indicazioni non costituiscono che spunti rispetto a quanto ciascuna figura educativa può sviluppare con un singolo o un gruppo di giovani a seconda della loro età, del tempo che trascorre con loro, del loro legame affettivo o di parentela. Non è possibile descrivere ogni azione, ne individuare a priori una serie di proposte preconfenzionate.
L’invito è a partecipare all’incontro gratuito di XY del 27 novembre 2015 alle ore 18,00 ad Aprilia per sviluppare questi brevi stimoli o, in alternativa, contattarmi per un colloquio o un confronto.