Sognare e desiderare non sono attività, per fortuna, che si fermano all’infanzia. Superato il tempo delle fiabe e delle aspettative di soluzioni magiche infatti si continuano a sperimentare i piaceri legati a fare fantasie positive su come ci piacerebbero evolvessero situazioni familiari, sentimentali, lavorative, economiche, scolastiche complesse con cui nel presente ci confrontiamo.
Risulta infatti un sollievo, in particolare quando le cose sono complicate o qualcosa non sembra seguire le nostre aspettative, dare spazio al fantasticare, una dimensione in cui i problemi e le difficoltà si risolvono e le situazioni evolvono senza fatica verso quanto stiamo desiderando.
È importante però non abbandonarsi e non indugiare in lunghe fantasie di come tutto dovrebbe cambiare quasi magicamente, come nelle fiabe. Ci sono infatti alcune caratteristiche dei sogni, dei buoni propositi, che rendono difficili realizzarli. Eccone un breve elenco:
- I desideri sono “senza tempo”, spesso se ne parla iniziando la frase con “ sarebbe bello se..” oppure, “ quando mi metterò..” . Un sogno infatti non si confronta con i limiti del tempo, della realtà, ma per trovare un lavoro, terminare gli studi, cambiare la situazione occorre confrontarsi con le caratteristiche del presente, prima fra tutte il tempo.
- I sogni sono vaghi, non definiti. Si parla di felicità, di dimagrire, di realizzarsi, ma non è ancora possibile definire i passaggi intermedi tra la condizione in cui si vive e quella desiderata e si finisce per non cambiare nulla, sentendosi inoltre sempre più frustrati e incapaci a cambiare.
- I desideri sono irraggiungibili e irrealistici. Si desidera un corpo da favola in un giorno, un amore “da film”, una ricchezza senza limiti, un successo travolgente nel lavoro o nella scuola. Queste aspettative risultano però troppe lontane dal quotidiano di chi le formula ed è probabile che lo portino a sperimentare, nel rapporto con la realtà, una maggiore frustrazione e a sentire meno capacità di agire per cambiare le cose.
Sognare e fare delle fantasie non è affatto un’attività problematica o inutile, né tanto meno da limitare in assoluto.
Desiderare può aggiungere elementi di spinta per affrontare il quotidiano e portare particolari più in contatto con le inclinazioni nelle azioni che vengono compiute.
Rimanere impegnati unicamente nel desiderare, senza percepirsi come capaci di influenzare la realtà, è un condizione in cui è probabile sperimentare disagio e da cui può essere, con il passare del tempo, sempre più complesso uscire.
Occorre invece, per poter realizzare i desideri, accettare di portarli nel mondo reale, dove e in ragione delle limitazioni e dei vincoli esterni e interni, potranno, trasformandosi, diventare il percorso che porta ciascuno verso un maggiore benessere.
Non è semplice, né scontato, tuttavia è necessario rinunciare alla impeccabile perfezione dei sogni, superandone le noia e la sterilità, e accedere alla realtà con il suo costante divenire di sfide e cambiamenti. In questa fase può essere utile uno spazio professionale in cui raccontare, senza essere giudicati, quanto si sperimenta per averne un quadro più definito e potersi attivare o, se già si sta operando, poter orientare meglio la propria azione.
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