Agosto è il mese in cui “si stacca la spina”. Che sia stato animato da lunghi viaggi o sia scivolato sereno nella tranquillità di casa questo periodo dell’anno rappresenta una fase in cui i lavori e le incombenze diminuiscono e si rimandano.
Ecco però che con l’approssimarsi del rientro al lavoro e alla routine quella sensazione di benessere scema e lascia il posto a una sgradevole sensazione di ansia, conseguenza dell’anticipazione dei compiti che saranno presto da affrontare: la sveglia, organizzare la giornata ai ragazzi ancora liberi da impegni scolastici, il rientro nel luogo di lavoro, i problemi e le incombenze che erano stati accantonati prima di prenderci un periodo di riposo ancora da risolvere.
Non si tratta però di una condizione rara; questo disagio è più diffuso di quanto si creda: calo della motivazione, difficoltà di concentrazione, scarsa energia, irritabilità e ansia sono elementi connessi a una condizione di stress che si sperimenta al ritorno da un periodo di ferie, chiamato nei paesi anglosassoni Post Vacation Blues.
Queste difficoltà rientrano quindi in una sindrome, un quadro complesso di reazione agli agenti stressogeni da cui ci si era allontanati nel periodo vacanziero e destinato a risolversi nell’arco di qualche giorno, con il rientro progressivo nei canoni della routine quotidiana.
Esistono però degli accorgimenti che possono contrastare questo disagio, aiutando a mantenere uno standard di benessere e soddisfazione più elevato, beneficiando più a lungo dell’effetto positivo di un periodo di riposo.
- Non preoccuparsi del lavoro da smaltire: è normale che, al rientro delle vacanze, si rimanga indietro con il lavoro e si debba recuperare. E-mail, messaggi, attività che attendono di essere completate e richiedono la nostra attenzione non devono però diventare ragione di preoccupazioni eccessive o di permanenze troppo prolungate in ufficio. Se non ci fossero del lavoro accumulato o delle azioni da completare significherebbe che si è poco coinvolti nelle attività, dunque è meglio affrontare quanto lasciato indietro senza caricarci di pesi eccessivi, né di fretta, fattori che pregiudicherebbero la produttività e il benessere.
- Pianificare il proprio impegno La consapevolezza di quanto sia irrealistico e deleterio pensare di poter risolvere tutte le questioni rimaste in sospeso immediatamente è alla base di un rientro sereno e positivo. Invece di affannarsi inutilmente e a discapito del benessere, meglio operare una ricognizione di quanto deve essere fatto, anche attraverso confronti con i colleghi, cercando, se possibile, di evitare scadenze o riunioni importanti e affrontando progressivamente le attività.
- Riprendere con attività poco complesse Non è consigliabile buttarsi a capofitto nelle attività più complesse nei primi momenti del proprio rientro: un ostacolo molto difficile da superare espone al rischio di sentirci ansiosi e poco capaci ad affrontarlo, facendo diminuire il benessere, l’autostima e la possibilità di operare positivamente su altri compiti. Meglio iniziare con un compito che sappiamo svolgere; questo sarà il punto di partenza per rientrare nel contesto lavorativo e affrontare più motivati richieste più impegnative.
- Porsi sfide realizzabili Essere motivati è fondamentale per sentirsi capaci ed essere costanti nell’impegno: dedicare del tempo a un progetto stimolante, programmare un periodo formativo, pianificare eventi innovativi sono buoni stimoli per la fase del rientro in quanto agiscono come attivatori delle risorse e portano a provare piacere nello studio e nel lavoro.
- Mantenere abitudini positive Durante le vacanze si riesce a dedicare maggiori attenzione a sé e alle attività che ci piacciono. È importante continuare a mantenere uno stile di vita sano, come fare una buona colazione, concedersi momenti di relax e movimento durante la giornata, senza ricadere in eccessi nel consumo di bevande eccitanti, lunghe ore davanti al computer e uno stile di vita sedentario.
- Pianificare nuovi momenti di vacanza Può essere importante pianificare o almeno immaginare nuovi momenti di vacanza e di evasione dalla routine per non essere rapidamente “scaricati” dalle attività lavorative e quotidiane.
Infine, è bene tenere a mente che queste sensazioni di disagio legate al rientro sono temporanee e destinate a risolversi in breve. Qualora la mancanza di benessere, l’ansia, la poca motivazione, l’irritabilità permanessero a lungo andrebbero interpretati come una condizione indipendente dal rientro dalle ferie e da affrontare con attenzione.
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