La teoria delle intelligenze multiple ha ricevuto grande attenzione nel corso dell’ultimo ventennio. Howard Gardner ha messo in discussione l’idea che l’intelligenza sia qualcosa di misurabile oggettivamente per produrre un singolo quoziente o punteggio, suggerendo l’esistenza di almeno sette forme base di intelligenza a cui ne sono state aggiunte altre, con altri contributi e aggiornamenti, fino ad arrivare a otto e poi nove.
Questo contributo intende focalizzarsi maggiormente sulle modalità per valorizzare le intelligenze multiple all’interno delle proposte formative o adottando accorgimenti nello studio, rivolgendosi quindi in particolare a insegnanti e studenti.
La teoria delle intelligenze multiple costituisce uno stimolo per realizzare ciò che i buoni insegnanti già riescono a fare, vale a dire andare al di là del libro di testo o il compito e dare agli studenti un insieme di opportunità diversificate per apprendere e dimostrare il proprio apprendimento. Aiuta inoltre i formatori e gli studenti ad arricchire il proprio repertorio per costruire il sapere, codificandolo, memorizzandolo e rievocandolo, con un’ampia gamma di metodi, materiali e strategie. D’altronde, come la teoria delle Intelligenze Multiple mostra chiaramente, nessuna strategia di insegnamento o di studio può risultare universalmente valida per tutti gli alunni, dal momento che ognuno ha profili diversi di intelligenze, per cui una qualsiasi strategia può essere molto efficace con alcuni alunni e meno con altri.
Vediamo alcuni spunti pratici, per rendere l’idea di come l’apprendimento e la costruzione del sapere possano essere meno legati ad aspetti linguistico verbali o logico matematici, le due componenti dell’intelligenze che più si è abituati a riconoscere e a valutare nel contesto scolastico.
Spesso la matematica è considerata ostica, difficile da far capire agli studenti e poco coinvolgente. Proponendone uno sviluppo a partire dal fondamento dell’intelligenza logico matematica, vale a dire la capacità di astrazione e il ragionamento induttivo, è possibile che gli esiti di un’attività si ribaltino o che quella regola, così ostica e complessa, appaia improvvisamente piena di significati, e quindi più semplice.
Non basare l’apprendimento della matematica sulla ripetizione di formule o sui calcoli può essere la chiave per suscitare e sostenere le capacità dell’intelligenza logico matematica, di cui spesso molti alunni, per i loro scarsi risultati, si ritengono privi, senza contare l’importanza che questo accorgimento ha rispetto ad alunni con DSA. Purtroppo tali vissuti di inadeguatezza sono spesso alla base dell’innesco di percorsi di abbandono scolastico, legati alla learned helplessness
Un’attività in linea con questa prospettiva dovrebbe prevedere un lavoro in coppia o in piccolo gruppo basato sulla ricerca di soluzioni a un problema attraverso l’individuazione di una regola. La comprensione della differenza tra angolo concavo e convesso può essere prodotta a partire da un ragionamento induttivo in piccolo gruppo o coppia, immaginando un sostegno alla motivazione attraverso un confronto-competizione tra le ipotesi formulate dai vari gruppi.
Per quanto concerne poi l’intelligenza corporeo cinestesica, capacità molto importante per le abilità relazionali e il funzionamento sociale, legata alla padronanza nella gestione e nella comprensione dell’espressività corporea, ci sono spunti interessanti, connessi alle capacità sociali e implicati anche nella capacità di memorizzazione e rievocazione.
La Danzaterapia, disciplina basata sulla relazione e il movimento, promuove, ad esempio, maggiori capacità nel riconoscimento di aspetti corporei dell’esperienza emotiva propria e altrui con momenti ludici di relazione e movimento nello spazio. Queste abilità sono utili per monitorare e controllare la propria attenzione e i propri vissuti rispetto a un contenuto che viene spiegato o per approcciare in modo più legato al corpo un contenuto da apprendere, come una poesia, o da inventare, come un racconto, partendo dai vissuti percepiti nel proprio corpo o osservati in quelli degli altri.
Le possibilità e i percorsi non si esauriscono certo a queste due sole intelligenze; esistono riflessioni e spunti per l’insegnamento e lo studio per le varie forme individuate all’interno della Teoria della Intelligenze Multiple, senza contare la variabilità legata all’uso dell’informatica o alla stimolazione contemporanea di competenze legate ad ambiti diversi.
A partire da questi presupposti è possibile strutturare interventi per i docenti o costruire metodi di studio personalizzati per uno studente includendo inoltre strumenti tecnologici contemporanei, sia in classe sia in ambito esterno alla scuola.
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