Difficoltà di apprendimento: qual è l’importanza degli screening?

L’acquisizione delle diverse abilità, in particolare nei primi anni di scuola, non è più ritenuta come un susseguirsi rigido e uniforme di passaggi; si riconosce, all’interno dei percorsi di sviluppo, una variabilità individuale frutto dell’interazione tra le predisposizioni di ciascuno e l’ambiente in cui si compiono gli apprendimenti.  Dell’unicità dei percorsi di sviluppo si parla anche nella Teoria delle Intelligenze Multiple, che mette in risalto come non siano più centrali i confronti temporali e orientati alla dimensione qualitativa nelle acquisizioni delle abilità, né ci si possa limitare alla misura dell’intelligenza come elemento stabile e legato a misure unicamente linguistico-verbali. Non si può negare tuttavia come, a fronte del trascorrere del tempo, si debba prendere atto delle competenze acquisite dall’alunno e dell’efficacia con cui le mette in atto in aree trasversali alle diverse discipline, vale a dire la lettura, la scrittura e il calcolo. 

Risultati immagini per classe scuola elementare

L’espressione Screening designa appunto una rilevazione, attraverso appositi strumenti standardizzati,  in cui la prestazione del singolo possa essere confrontata con quella di un campione di bambini della stessa età, avente come scopo quello di  ricercare dei predittori, vale a dire dei segnali, di un possibile disturbo, che andrà poi indagato in un’altra sede e con strumenti più specifici.

Esistono strumenti per valutare nei bambini dell’ultimo anno della scuola dell’infanzia lo sviluppo della conoscenza delle lettere,consentendo di valutare i prerequisiti per il successivo apprendimento della letto-scrittura.  Risultano più diffusi i progetti e le aperture per un’ identificazione precoce delle difficoltà e disturbi specifici di apprendimento nelle classi della scuola primaria. Tali tematiche infatti sono state introdotte dai cambiamenti culturali introdotti, e ancora in corso, dalle Legge 170/2010 sulla Dislessia.

Oltre ai bambini, i beneificiari risultano proprio essere le figure di riferimento per i ragazzi nel percorso di apprendimento, i professori e i genitori.

  • gli insegnanti e le figure educative avranno dalla partecipazione a tali attività un arricchimento delle prospettive rispetto al bambino da cui discenderanno modalità più funzionali di suscitare interesse e sostenere l’apprendimento, indipendentemente dalla presenza o meno di un eventuale disturbo.
  • i genitori, ugualmente, beneficiano di un’occasione per conoscere meglio  le modalità di apprendimento del proprio figlio, ma, sopratutto, potranno prendere parte a un’occasione in cui essere correttamente informati e poter esprimere i propri dubbi e i propri timori rispetto alle difficoltà che incontra il figlio, senza rischiare di trascurare i segnali o di esagerarne la portata.

Prendere parte a uno screening porta al bambino il beneficio diretto, oltre a quelli indiretti per insegnanti e genitori,  di poter accorciare i tempi per l’identificazione e la gestione di peculiarità o disturbi dell’apprendimento, prevenendo la fatica e le frustrazioni connesse con ambienti di studio non inclusivi e promuovendo invece strategie di recupero, rafforzamento e personalizzazione delle proposte e dei metodi di studio.

Risultati immagini per screening dsa età

Prendere parte a uno screening non equivale infatti a un percorso diagnostico;  contribuisce tuttavia a definire la situazione del bambino, permettendo di valutare con maggiori elementi se orientarsi verso un accertamento specialistico e, al tempo stesso, incrementando gli strumenti a disposizione per definire percorsi in grado di consentire migliori prestazioni scolastiche e maggiore benessere.

Per queste prove non è abituale utilizzare i test, o parte degli stessi, che saranno fondamentali in fase diagnostica, in quanto sarebbero eccessivamente dispendiosi in tale fase, richiedendo un impegno approfondito al bambino e, inoltre, ne impedirebbero, o potrebbe influenzare, una successiva riproposizione qualora si rendesse necessario.

Risulta molto importante, infine, che l’analisi dei risultati, e la successiva restituzione non si configurino come una relazione asciutta, bensì rappresentino la creazione di uno spazio in cui accogliere dubbi e perplessità rispetto ai disturbi dell’apprendimento e alle difficoltà nello  svolgimento dei compiti.

Nella mia attività professionale svolgo screening e progetti di sensibilizzazione che ne prevedano la realizzazione, consapevole dell’importanza, per le storie dei singoli bambini e delle loro famiglie, oltre che la crescita culturale e la costruzione di ambienti sempre più inclusivi, di un impegno in tal senso.  Per chiarimenti e ulteriori dettagli non esitare a contattarmi e a diffondere questo breve articolo.

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